
Importante guida spirituale per il suo paese, lo si conosce soprattutto col nome di Mahatma, appellativo che gli fu conferito per la prima volta dal poeta Rabindranath Tagore. Un altro suo soprannome è Bapu, che in hindi significa "padre". Gandhi è stato una delle guide e dei teorici del satyagraha, la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza. Il satyagraha è fondato sulla satya (verità) e sull'ahimsa (nonviolenza). Con le sue azioni Gandhi ha ispirato movimenti di difesa dei diritti civili e personalità quali Martin Luther King, Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi. Quando una ditta indiana lo incarica di difendere una causa entra in contatto con l'apartheid (segregazione dei neri), ma viene soprattutto a contatto con il pregiudizio razziale e con le condizioni di quasi schiavitù nelle quali vivono i suoi 150 mila connazionali. Questa situazione lo porterà a un'evoluzione interiore profonda. Diversi aneddoti sono stati raccontati direttamente da Gandhi a titolo di «esperienze di verità» e meritano di essere riportati per capire questo cambiamento: un giorno, in un tribunale di Durban, il magistrato gli ordina di togliere il turbante. Gandhi si rifiuta di obbedire e viene espulso dal tribunale. Si fa espellere anche da un treno a Pietermaritzburg, non avendo accettato di passare dal vagone di prima classe in quello di terza classe, dato che possedeva un biglietto valido per la prima classe. In seguito prende una diligenza ed il responsabile prima gli vieta di viaggiare all'interno con gli altri passeggeri europei e poi lo picchia perché si rifiuta di spostarsi sul predellino. Questi incidenti, descritti in diverse biografie come punto di svolta della sua vita, sono anche quelli che hanno agito da catalizzatore per il suo militantismo. In quanto testimone diretto dell'intolleranza, del razzismo, dei pregiudizi e dell'ingiustizia verso gli indiani in Sudafrica, Gandhi comincia a riflettere sullo stato del suo popolo e sul proprio posto nella società. Questi ed altri episodi lo convincono a prendere parte attiva nella lotta contro i tiranni a cui sono sottoposti i cittadini indiani nel Natal: scrive numerose lettere di protesta alla stampa, indice a Pretoria una riunione a cui prendono parte tutti i connazionali del Sudafrica pronunciando il suo primo discorso pubblico e redige una domanda di protesta.
"Non vale la pena avere la libertà se questo non implica avere la libertà di sbagliare." -Gandhi
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