Il blog nasce dal desiderio di creare uno spazio.. una specie di diario di bordo, dove riportare e fissare suggestioni ed eventuali approfondimenti che emergeranno durante l'anno scolastico. L'insegnamento di ICR offre la possibilità di indagare all'interno di un ventaglio di tematiche molto ampio. Lo stesso termine religione (re-ligare), che significa integrare, unire, tenere insieme, definisce l'ampiezza e la multidimensionalità dell'argomento, e mi sono accorto che è davvero un peccato lasciar cadere le intuizioni, le domande, le inquietudini che i ragazzi si e mi pongono.

Parlare di religione significa parlare della storia dell'uomo, della sua relazione con Dio e indisgiungibilmente del suo rapporto con il mondo, quindi è un parlare, un dialogare che apre lo spazio e il tempo dei ragazzi all'aisthesis: alla sensibilità per la vita e per la sua bellezza.

Sono convinto che i nostri giovani non solo sono pronti, ma hanno bisogno di avvicinarsi al discorso teo-logico e antro-pologico con un linguaggio adatto, fresco, magari a volte non proprio appropriato e discutibile, ma che parli di loro e sappia a loro parlare..

Buona lettura !



giovedì 29 gennaio 2015

Papa Francesco


Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio) nasce a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936 ed è papa dal 13 marzo 2013. Jorge è molto famoso rispetto ai suoi predecessori perché i cristiani, soprattutto gli adolescenti, lo sentono più vicino a loro; Papa Francesco ad esempio è sempre stato molto vicino a noi ragazzi (un esempio ne è la foto qui sopra); Bergoglio ha anche dedicato sempre grande attenzione alle persone che vivono ai margini della società, tanto da affermare che il potere del Papa deve essere il servizio, specie ai più poveri, ai più deboli e ai più piccoli. In quest'ottica, desidera una Chiesa vicina all'umanità e alle sue sofferenze. In una riunione dei vescovi latino-americani nel 2007 Bergoglio dichiarò: "Viviamo nella parte più ineguale del mondo, che ha fatto crescere ancora di più la miseria. L'ingiusta distribuzione dei beni persiste, creando una situazione di peccato sociale che grida al cielo e limita le possibilità di una vita più piena per così tanti dei nostri fratelli". Bergoglio continuò la sua relazione descrivendo il debito sociale come "immorale, ingiusto e illegittimo", specialmente quando si verifica in una nazione che possiede le condizioni economiche necessarie per evitare i danni della povertà. Egli reclamò una risposta etica culturale e solidale per saldare il debito sociale nei confronti di milioni di argentini, per lo più bambini e giovani, affermando che è imperativo lottare per cambiare le condizioni che generano questa situazione. Il papa ha anche un' ideologia molto netta per quanto riguarda le persone omosessuali, che io personalmente appoggio molto, ecco cosa ha detto: "Mah! Io ancora non ho trovato chi mi dia la carta d’identità in Vaticano con “gay”. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega in modo tanto bello questo,e dice: “non si devono emarginare queste persone per questo, devono essere integrate in società”. Il problema non è avere questa tendenza, no, dobbiamo essere fratelli, perché questo è uno, ma se c’è un altro, un altro. Il problema è fare lobby di questa tendenza: lobby di avari, lobby di politici, lobby dei massoni, tante lobby. Questo è il problema più grave per me."

Io adoro i piccoli gesti di papa Francesco, ma che possono significare moltissimo; come ad esempio che il Papa vuole avere un contatto diretto con la gente e non ama per questo la papamobile chiusa: è «una latta per sardine». È lo stesso Bergoglio a dirlo in un'intervista alla tv spagnola 'Cuatro".  Alla domanda se non abbia timori per la sicurezza risponde: «Tutto è nelle mani di Dio». «Nel viaggio in Brasile era tutto preparato e giravo chiuso nella papamobile. Io non voglio salutare la gente da dentro una latta di sardine». Papa Francesco è diverso dal resto dei suoi predecedssori: lui è vero, concreto e fiducioso della gente che lo circonda, cosa che non molte persone sanno essere.

Papa Francesco ha avuto molta stima da parte mia grazie a questo avvenimento:“Non lasciatevi rubare la speranza, non abbiate paura, guardate avanti al futuro”. Immancabile la telefonata di Papa Francesco ai 30mila scout arrivati a San Rossore, in provincia di Pisa per il raduno della Route Agesci. Bergoglio li aveva salutati all’Angelus in piazza San Pietro il 3 agosto scorso mentre erano in partenza per il raduno in Toscana. “L’umanità – ha detto loro il Papa – ci guarda e guarda anche a voi in questa strada di coraggio. E ricordatevi: la pensione arriva a 65 anni! Un giovane non deve andare in pensione, mai! Deve andare con coraggio avanti”. Alle 11 in punto la telefonata di Bergoglio è stata accolta da un grande boato di entusiasmo. “Il mondo ha bisogno di giovani coraggiosi non timorosi – ha affermato il Papa -. Di giovani che si muovano sulle strade e non che siano fermi: con i giovani fermi non andiamo avanti! Di giovani che sempre abbiano un orizzonte per andare e non giovani che vanno in pensione! È triste guardare un giovane in pensione. No, il giovane deve andare avanti con questa strada di coraggio. Avanti voi! Questa sarà la vostra vittoria, il vostro lavoro per aiutare a cambiare questo mondo, a farlo molto migliore. So che avete riflettuto sull’ apocalisse, pensando alla città nuova. Questo è il vostro compito: fare un città nuova. Sempre avanti con una città nuova: con la verità, la bontà, la bellezza che il Signore ci ha dato”. 

Camilla Castagnetti

Nessun commento:

Posta un commento