
Papa
Francesco (Jorge Mario Bergoglio) nasce a Buenos Aires il 17 dicembre
del 1936 ed è papa dal 13 marzo 2013. Jorge è molto famoso rispetto
ai suoi predecessori perché i cristiani, soprattutto gli
adolescenti, lo sentono più vicino a loro; Papa Francesco ad esempio
è sempre stato molto vicino a noi ragazzi (un esempio ne è la foto
qui sopra); Bergoglio ha anche dedicato sempre grande attenzione
alle persone che vivono ai margini della società, tanto da affermare
che il potere del Papa deve essere il servizio, specie ai più
poveri, ai più deboli e ai più piccoli. In quest'ottica, desidera
una Chiesa vicina all'umanità e alle sue sofferenze. In una
riunione dei vescovi latino-americani nel
2007 Bergoglio dichiarò: "Viviamo nella parte più
ineguale del mondo, che ha fatto crescere ancora di più la miseria.
L'ingiusta distribuzione dei beni persiste, creando una situazione di
peccato sociale che grida al cielo e limita le possibilità di una
vita più piena per così tanti dei nostri fratelli". Bergoglio
continuò la sua relazione descrivendo il debito sociale come
"immorale, ingiusto e illegittimo", specialmente
quando si verifica in una nazione che possiede le condizioni
economiche necessarie per evitare i danni della povertà. Egli
reclamò una risposta etica culturale e solidale per saldare il
debito sociale nei confronti di milioni di argentini, per lo più
bambini e giovani, affermando che è imperativo lottare per cambiare
le condizioni che generano questa situazione. Il papa ha anche un'
ideologia molto netta per quanto riguarda le persone omosessuali, che
io personalmente appoggio molto, ecco cosa ha detto: "Mah!
Io ancora non ho trovato chi mi dia la carta d’identità in
Vaticano con “gay”. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha
buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? Il Catechismo della
Chiesa Cattolica spiega in modo tanto bello questo,e dice: “non si
devono emarginare queste persone per questo, devono essere integrate
in società”. Il problema non è avere questa tendenza, no,
dobbiamo essere fratelli, perché questo è uno, ma se c’è un
altro, un altro. Il problema è fare lobby di questa tendenza: lobby
di avari, lobby di politici, lobby dei massoni, tante lobby. Questo è
il problema più grave per me."
Io
adoro i piccoli gesti di papa Francesco, ma che possono significare
moltissimo; come ad esempio che il Papa vuole avere un contatto
diretto con la gente e non ama per questo la papamobile chiusa: è
«una latta per sardine». È lo stesso Bergoglio a dirlo in
un'intervista alla tv spagnola 'Cuatro". Alla domanda se
non abbia timori per la sicurezza risponde: «Tutto è nelle mani di
Dio». «Nel viaggio in Brasile era tutto preparato e giravo chiuso
nella papamobile. Io non voglio salutare la gente da dentro una latta
di sardine». Papa Francesco è diverso dal resto dei suoi
predecedssori: lui è vero, concreto e fiducioso della gente che lo
circonda, cosa che non molte persone sanno essere.
Papa
Francesco ha avuto molta stima da parte mia grazie a questo
avvenimento:“Non lasciatevi rubare la speranza, non abbiate
paura, guardate avanti al futuro”. Immancabile la telefonata di
Papa Francesco ai 30mila scout arrivati a San Rossore, in
provincia di Pisa per il raduno della Route
Agesci. Bergoglio li aveva salutati all’Angelus in piazza San
Pietro il 3 agosto scorso mentre erano in partenza per il raduno in
Toscana. “L’umanità – ha detto loro il Papa – ci guarda e
guarda anche a voi in questa strada di coraggio. E ricordatevi: la
pensione arriva a 65 anni! Un giovane non deve andare in
pensione, mai! Deve andare con coraggio avanti”. Alle 11 in punto
la telefonata di Bergoglio è stata accolta da un grande boato
di entusiasmo. “Il mondo ha bisogno di giovani coraggiosi non
timorosi – ha affermato il Papa -. Di giovani che si muovano sulle
strade e non che siano fermi: con i giovani fermi non andiamo avanti!
Di giovani che sempre abbiano un orizzonte per andare e non giovani
che vanno in pensione! È triste guardare un giovane in pensione. No,
il giovane deve andare avanti con questa strada di coraggio. Avanti
voi! Questa sarà la vostra vittoria, il vostro lavoro per aiutare a
cambiare questo mondo, a farlo molto migliore. So che avete
riflettuto sull’ apocalisse, pensando alla città nuova. Questo è
il vostro compito: fare un città nuova. Sempre avanti con una
città nuova: con la verità, la bontà, la bellezza che il
Signore ci ha dato”.
Camilla Castagnetti
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