Il blog nasce dal desiderio di creare uno spazio.. una specie di diario di bordo, dove riportare e fissare suggestioni ed eventuali approfondimenti che emergeranno durante l'anno scolastico. L'insegnamento di ICR offre la possibilità di indagare all'interno di un ventaglio di tematiche molto ampio. Lo stesso termine religione (re-ligare), che significa integrare, unire, tenere insieme, definisce l'ampiezza e la multidimensionalità dell'argomento, e mi sono accorto che è davvero un peccato lasciar cadere le intuizioni, le domande, le inquietudini che i ragazzi si e mi pongono.

Parlare di religione significa parlare della storia dell'uomo, della sua relazione con Dio e indisgiungibilmente del suo rapporto con il mondo, quindi è un parlare, un dialogare che apre lo spazio e il tempo dei ragazzi all'aisthesis: alla sensibilità per la vita e per la sua bellezza.

Sono convinto che i nostri giovani non solo sono pronti, ma hanno bisogno di avvicinarsi al discorso teo-logico e antro-pologico con un linguaggio adatto, fresco, magari a volte non proprio appropriato e discutibile, ma che parli di loro e sappia a loro parlare..

Buona lettura !



venerdì 23 gennaio 2015

 Madre Teresa di Calcutta (1910-1997)
Madre Teresa di Calcutta (1910-1997)    
Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza. Per quel che attiene alla mia fede, sono una suora cattolica. Secondo la mia vocazione, appartengo al mondo. Ma per quanto riguarda il mio cuore, appartengo interamente al Cuore di Gesù”. Di conformazione minuta, ma di fede salda quanto la roccia, a Madre Teresa di Calcutta fu affidata la missione di proclamare l’amore assetato di Gesù per l’umanità, specialmente per i più poveri tra i poveri. “Dio ama ancora il mondo e manda me e te affinché siamo il suo amore e la sua compassione verso i poveri”. Era un’anima piena della luce di Cristo, infiammata di amore per Lui e con un solo, ardente desiderio: “saziare la Sua sete di amore e per le anime”. 
Nel 1950, Madre Teresa fondò la congregazione delle Missionarie della carità, la cui missione era quella di prendersi cura dei "più poveri dei poveri" e di tutte quelle persone che si sentono non volute, non amate, non curate dalla società, tutte quelle persone che sono diventate un peso per la società e che sono fuggite da tutti". Le prime aderenti furono dodici ragazze, tra cui alcune sue ex allieve alla Saint Mary. Stabilì come divisa un semplice sari bianco a strisce azzurre, pare fu scelto da Madre Teresa perché era il più economico fra quelli in vendita in un piccolo negozio ma soprattutto perché aveva i colori della casta degli intoccabili, la più povera dell'india.
Il numero di persone che desideravano seguire l'esempio di Madre Teresa crebbe rapidamente, tanto che le stanze messe inizialmente a disposizione da Gomes si rivelarono presto inadeguate. Nel febbraio 1953 le suore poterono quindi spostarsi in una nuova sede a 54A Lower Circular Road, messa a loro disposizione dall'arcidiocesi di Calcutta, che ospita tuttora la casa madre delle Missionarie della Carità. Lo stile di vita voluto da Madre Teresa, ispirato in parte a san Francesco, prevedeva un'austerità rigorosa, in linea con la condizione di vita dei poveri e con la necessità di preservare gli ideali del nuovo ordine. Per dieci anni Madre Teresa operò solo nel territorio di Calcutta: nel 1959 aprì infine una nuova struttura a Ranchi, nello stato indiano dello
Jharkhand. Nel 1979 ottenne il Premio Nobel per la Pace. Tra le motivazioni, venne indicato il suo impegno per i più poveri tra i poveri e il suo rispetto per il valore e la dignità di ogni singola persona.
Madre Teresa rifiutò il convenzionale banchetto cerimoniale per i vincitori, e chiese che i 6000 dollari di fondi fossero destinati ai poveri di Calcutta, che avrebbero potuto essere sfamati per un anno intero: "le ricompense terrene sono importanti solo se utilizzate per aiutare i bisognosi del mondo".
Il 13 marzo 1997 lasciò definitivamente la guida delle Missionarie della Carità, alla cui guida subentrò suor Nirmala Joshi. A marzo incontrò papa Giovanni Paolo II per l'ultima volta, prima di rientrare a Calcutta dove morì il 5 settembre seguente, all'età di 87 anni.


Silvia, 23-01-15.

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