Il blog nasce dal desiderio di creare uno spazio.. una specie di diario di bordo, dove riportare e fissare suggestioni ed eventuali approfondimenti che emergeranno durante l'anno scolastico. L'insegnamento di ICR offre la possibilità di indagare all'interno di un ventaglio di tematiche molto ampio. Lo stesso termine religione (re-ligare), che significa integrare, unire, tenere insieme, definisce l'ampiezza e la multidimensionalità dell'argomento, e mi sono accorto che è davvero un peccato lasciar cadere le intuizioni, le domande, le inquietudini che i ragazzi si e mi pongono.

Parlare di religione significa parlare della storia dell'uomo, della sua relazione con Dio e indisgiungibilmente del suo rapporto con il mondo, quindi è un parlare, un dialogare che apre lo spazio e il tempo dei ragazzi all'aisthesis: alla sensibilità per la vita e per la sua bellezza.

Sono convinto che i nostri giovani non solo sono pronti, ma hanno bisogno di avvicinarsi al discorso teo-logico e antro-pologico con un linguaggio adatto, fresco, magari a volte non proprio appropriato e discutibile, ma che parli di loro e sappia a loro parlare..

Buona lettura !



giovedì 4 dicembre 2014

ENTROPIA




L'entropia è una grandezza che viene interpretata come una misura del disordine presente in un sistema fisico qualsiasi, incluso, l'universoQuando un sistema passa da uno stato di equilibrio ordinato ad uno disordinato la sua entropia aumenta; questo fatto fornisce indicazioni sulla direzione in cui evolve spontaneamente un sistema. L'approccio molecolare della meccanica statistica generalizza l'entropia agli stati di non-equilibrio correlandola più strettamente al concetto di ordine, precisamente alle possibili diverse disposizioni dei livelli molecolari e quindi differenti probabilità degli stati in cui può trovarsi macroscopicamente un sistema.   Il concetto di entropia ha potuto grazie a questa generalizzazione essere esteso ad ambiti non strettamente fisici, come le scienze sociali, la teoria dei segnali, la teoria dell'informazione e conoscere quindi una vastissima popolarità. Quindi l'entropia é il disordine di un sistema.

Chiara Bensi  & Kimberly Domingo

venerdì 21 novembre 2014

Baraka

BARAKA


Il film che abbiamo appena finito di guardare è intitolato Baraka. Questo film ha come tema centrale l’importanza dell’alleanza fra le persone di tutto il mondo. Ci mostra come la gioia e l’amore fraterno possano essere vissuti in maniera diversa tra i popoli indigeni e tra le persone che vivono in una qualsiasi città; le differenza sono molto semplici che le popolazioni aborigene, pur essendo povere, riescono comunque a sentire l’amore fraterno molto più che le persone civilizzate. Questo film però non esprime soltanto l’alleanza e l’amore, ma anche l’odio e il sopruso delle persone più deboli.
In conclusione questo film mi ha fatto comprendere che l’alleanza e l’odio ci sono sempre state ci saranno per sempre.


Camilla Castagnetti

domenica 16 novembre 2014

Il mito olimpico della Creazione

Fra le molte tradizioni che hanno conservato gli elementi principali del mito greco, un posto particolare spetta alla Teogonia in cui il poeta Esiodo, vissuto tra l’VIII e il IX secolo a.C, canta le origini dell’universo e le stirpi degli dèi.In principio è il Caos, realtà indefinita, oscura e primordiale, che non necessita di un creatore autonomo e preesistente. Da Caos emerge Gea (la terra), poi si producono gli attributi specifici del cosmo: Eros, impulso iniziale e forza generatrice; le tetre figure diErebo e Notte, manifestazioni del vuoto e del buio senza confini; Ponto (il mare) con cui Gea, la grande madre, genera mostri e figure semidivine legate ai cicli vitali, e da cui discenderà la stirpe degli umani. L’apparizione di Urano, il cielo stellato, introduce l’elemento maschile opposto a Gea, terra e madre.Dall’unione di Gea e Urano nascono le diverse forze attive dell’universo che rappresentano fenomeni atmosferici e vulcanici, acque, corpi celesti o addirittura concetti astratti come la giustizia. Via via che Gea gli partorisce figli, Urano li nasconde nella profondità della terra, dentro la madre stessa, finché Gea, esausta, incita alla rivolta la sua progenie. A capo di essa si pone prepotentemente Crono, che si impadronisce del potere e mutila il padre evirandolo: dal sangue del membro di Urano, fecondato dalla Terra, nascono i Giganti e le Erinni, mentre dal suo seme, schizzato in mare, si produce la spuma che genera Afrodite.Ma anche Crono, che ha sposato la sorella Rea, assume, nei confronti dei figli, lo stesso atteggiamento del padre: appena nati li divora e, come Urano, subisce la sconfitta per mano di uno di essi. Zeus, che è scampato alla sua ferocia, lo costringe a rivomitare i fratelli e da essi è riconosciuto capo supremo.  Finalmente, dopo una serie di lotte contro le “antiche” divinità, Zeus, i suoi fratelli e la sua progenie impongono l’ordine olimpico sull’universo.

Marrix Flavia

sabato 15 novembre 2014

Miti della creazione


I miti dell’origine”, o “miti della creazione”, rappresentano un tentativo di tradurre l’Universo in termini comprensibili all’uomo, e di spiegare l’origine del mondo.
Il racconto tradizionalmente più diffuso ed accettato che narra gli inizi del mondo, è quello riportato nella Teogonia di Esiodo, ovvero il Mito Teogonico, ma alcuni altri miti rimangono ancora nella memoria, come quello pelasgico, omerico e via dicendo…
Qua sotto troverai il ‘’Mito Olimpico Della Creazione’’

 All’inizio di tutte le cose, la Madre Terra emerse dal Caos e generò nel sonno suo figlio Urano. Dall’alto delle montagne Urano guardò la Dea con occhio amoroso e versò piogge feconde nelle sue pieghe segrete, ed essa generò l’erba, alberi e fiori, unitamente alle belve e agli uccelli. Quelle stesse piogge fecero poi scorrere i fiumi e colmarono d’acqua i bacini, e così si formarono laghi e mari.
I primi figli della Dea con aspetto quasi umano, furono i “giganti dalle cento braccia”: Briareo, Gige e Cotto. Poi apparvero i tre feroci Ciclopi monocoli, costruttori di mura e fabbri ferrai, che si stabilirono prima in Tracia e poi in Creta e Licia; Odisseoincontrò i loro figli in Sicilia. I loro nomi furono Bronte, Sterope ed Arge, e le loro ombre vagano nelle caverne del Vulcano Etna da quando Apollo li uccise per vendicare la morte di Asclepio.
I Libici tuttavia, sostengono che Garamante nacque prima dei giganti dalle cento braccia e che, quando balzò fuori dalla pianura, offrì alla Madre Terra un sacrificio di ghiande dolci.


Samuele Pollini

sabato 8 novembre 2014

Suggestioni dal film Baraka

Con questo disegno volevo rappresentare e sottolineare la calma nella natura e la freneticità nel mondo urbano.
La parte che piu mi è piaciuta nel film è stata proprio vedere questa differenza: nella "natura" la tranquillità e la calma e la sintonia delle popolazioni e nel paesaggio urbano la sistematicità nel fare le cose, ognuno a qualcosa da fare, sa dove andare, segue una propria strada senza interagire con gli atri...
Una parte veramente toccante è stata quando circa a metà film, un uomo giapponese, interrmpeva quella freneticità con un semplice tocco di campana.

Marrix Flavia

venerdì 7 novembre 2014

Baraka





Attorno al tema dell'Alleanza, "Berith" in ebraico biblico.

Baraka, nelle lingue semitiche, benedizione, è un film documentario del 1992 diretto da Ron Fricke.
Il film è stato girato in 152 luoghi di 24 paesi, non contiene dialoghi.
"L'essenza vitale del titolo, pervade ogni sequenza e immagine di questo straordinario documentario. Opera trascendente e metafisica eppur ancorata ad una visione del reale che va a scovare in diverse parti del mondo, lontanissime e profondamente distanti tra loro, una presenza concreta di magnificenza assoluta. Che siano le vette del Nepal, le cascate sudamericane, i riti aborigeni, il sito di Angkor, le grandi capitali commerciali e industriali, gli agglomerati urbani, ma anche lo sguardo dei popoli colto nel singolo individuo, il regista riesce a celebrare attraverso un'affascinante poetica filmica l'uomo e l'ambiente in cui vive nella sua massima accezione. Non solo: fornisce con abilità allo spettatore elementi di riflessione su quello che siamo diventati e che tendiamo per nostra stessa natura ed essere. Ci sono continui slanci verso il mistero, la bellezza, l'ignoto. Zero dialoghi, solo musiche meditative. Un eccellente filmato nel corso degli anni, montato con cura e attenzione straripa di spettacolarità, suggestione, forza estetica ed etica. Un viaggio  di enorme portata in tutti gli angoli del globo, per sottolineare ancora una volta con forza e rispetto l'inconfondibile grandezza del nostro emozionante pianeta terra".

Di seguito alcune riflessioni dei ragazzi della 3C di Cadeo, Piacenza.

Buona visione e buona lettura !

Penetrante







Questo film mi ha trasmesso 
timore molto spesso. 
questo pensiero è dato dalle tante città desolate 
Dove le colossali bellezze sono ignorate. 
ho provato grande dispiacere 
Nel vedere tante famigli fuori a dormire tutte le sere. 
una delle emozioni predominanti è stato lo stupore 
Nel trovare in questi luoghi bellezza tranquillità e candore.
nel vedere queste persone senza lavoro
E noi al loro confronto sguazziamo nell’oro. 
nell'osservare queste persone costrette a dormire sul ciglio di una strada sporca 
mentre noi ci guardiamo la tv mangiando una fetta di torta 
C’è stato un ultimo sentimento.
ovvero lo sgomento 
Nel vedere gli africani tutto il giorno a lavorare per poter mangiare 
mentre noi molto spesso siamo ad oziare.
Per me c’è una differenza gigante 
e secondo me questo film è stato penetrante.


Molinari Dario



kaos-cosmos


Baraka è un film molto particolare e bello. Mi ha colpito molto la natura con i suoi paesaggi immensi e misteriosi. Nel film sono presenti la calma e il kaos, ci sono molte tribù diverse e mi è piaciuto molto perché sono presenti modi diversi di pregare. L'industrializzazione secondo me ha due facce: una positiva perché aiuta lo sviluppo economico e sociale e una negativa perché distrugge molti paesaggi dove vivono tribù. L'intensità in questo film è molta e ti fa capire vari aspetti diversi del mondo.

Gardella Camilla

diversità del mondo..




Pensando a Baraka mi vengono in mente le diversità tra le etnie, ognuno con le proprie tradizione, le proprie credenze religiose, i propri balli, i costumi e tatuaggi mistici. Il mondo ha 100 facce diverse: in un posto c 'é caos, tristezza e confusione, soprattutto nelle metropoli, ma si trova cibo in abbondanza. Invece in altri paesi c 'é povertà, ordine, la natura viene rispettata, ma la gente muore di fame, le persone tra loro hanno un gran rispetto e le generazioni sono fondamentali. In quest' ultimi posti il commercio é in via di sviluppo, si sta attenti agli sprechi, mentre nelle grandi città qualsiasi cosa viene buttata nella spazzatura.Il film mette ben in evidenza gli aspetti delle industrie, sviluppate soprattutto in Paesi ricchi, e del settore agricolo che invece è limitato.
In poche parole il mondo non é bilanciato, non é equo. Perché gente che spreca cibo, tribù che muoiono di fame ; Città che non fanno altro che buttare e non riutilizzano mai , gruppi che non hanno niente da sperperare, visto che fanno fatica ad arrivare a fine giornata. Stati in cui le automobili producono inquinamento, mentre in altri non circolano macchine.
Il nostro pianeta, le nostre popolazioni, noi abbiamo troppo o niente. L 'uomo si trova tra il cosmo e il caos, quindi ha il potere di ristabilire l 'equilibrio.
Baraka ci vuol far riflettere sulle diversità del mondo.



Mainardi Silvia