Il blog nasce dal desiderio di creare uno spazio.. una specie di diario di bordo, dove riportare e fissare suggestioni ed eventuali approfondimenti che emergeranno durante l'anno scolastico. L'insegnamento di ICR offre la possibilità di indagare all'interno di un ventaglio di tematiche molto ampio. Lo stesso termine religione (re-ligare), che significa integrare, unire, tenere insieme, definisce l'ampiezza e la multidimensionalità dell'argomento, e mi sono accorto che è davvero un peccato lasciar cadere le intuizioni, le domande, le inquietudini che i ragazzi si e mi pongono.

Parlare di religione significa parlare della storia dell'uomo, della sua relazione con Dio e indisgiungibilmente del suo rapporto con il mondo, quindi è un parlare, un dialogare che apre lo spazio e il tempo dei ragazzi all'aisthesis: alla sensibilità per la vita e per la sua bellezza.

Sono convinto che i nostri giovani non solo sono pronti, ma hanno bisogno di avvicinarsi al discorso teo-logico e antro-pologico con un linguaggio adatto, fresco, magari a volte non proprio appropriato e discutibile, ma che parli di loro e sappia a loro parlare..

Buona lettura !



venerdì 7 novembre 2014

diversità del mondo..




Pensando a Baraka mi vengono in mente le diversità tra le etnie, ognuno con le proprie tradizione, le proprie credenze religiose, i propri balli, i costumi e tatuaggi mistici. Il mondo ha 100 facce diverse: in un posto c 'é caos, tristezza e confusione, soprattutto nelle metropoli, ma si trova cibo in abbondanza. Invece in altri paesi c 'é povertà, ordine, la natura viene rispettata, ma la gente muore di fame, le persone tra loro hanno un gran rispetto e le generazioni sono fondamentali. In quest' ultimi posti il commercio é in via di sviluppo, si sta attenti agli sprechi, mentre nelle grandi città qualsiasi cosa viene buttata nella spazzatura.Il film mette ben in evidenza gli aspetti delle industrie, sviluppate soprattutto in Paesi ricchi, e del settore agricolo che invece è limitato.
In poche parole il mondo non é bilanciato, non é equo. Perché gente che spreca cibo, tribù che muoiono di fame ; Città che non fanno altro che buttare e non riutilizzano mai , gruppi che non hanno niente da sperperare, visto che fanno fatica ad arrivare a fine giornata. Stati in cui le automobili producono inquinamento, mentre in altri non circolano macchine.
Il nostro pianeta, le nostre popolazioni, noi abbiamo troppo o niente. L 'uomo si trova tra il cosmo e il caos, quindi ha il potere di ristabilire l 'equilibrio.
Baraka ci vuol far riflettere sulle diversità del mondo.



Mainardi Silvia

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