Il blog nasce dal desiderio di creare uno spazio.. una specie di diario di bordo, dove riportare e fissare suggestioni ed eventuali approfondimenti che emergeranno durante l'anno scolastico. L'insegnamento di ICR offre la possibilità di indagare all'interno di un ventaglio di tematiche molto ampio. Lo stesso termine religione (re-ligare), che significa integrare, unire, tenere insieme, definisce l'ampiezza e la multidimensionalità dell'argomento, e mi sono accorto che è davvero un peccato lasciar cadere le intuizioni, le domande, le inquietudini che i ragazzi si e mi pongono.

Parlare di religione significa parlare della storia dell'uomo, della sua relazione con Dio e indisgiungibilmente del suo rapporto con il mondo, quindi è un parlare, un dialogare che apre lo spazio e il tempo dei ragazzi all'aisthesis: alla sensibilità per la vita e per la sua bellezza.

Sono convinto che i nostri giovani non solo sono pronti, ma hanno bisogno di avvicinarsi al discorso teo-logico e antro-pologico con un linguaggio adatto, fresco, magari a volte non proprio appropriato e discutibile, ma che parli di loro e sappia a loro parlare..

Buona lettura !



sabato 15 novembre 2014

Miti della creazione


I miti dell’origine”, o “miti della creazione”, rappresentano un tentativo di tradurre l’Universo in termini comprensibili all’uomo, e di spiegare l’origine del mondo.
Il racconto tradizionalmente più diffuso ed accettato che narra gli inizi del mondo, è quello riportato nella Teogonia di Esiodo, ovvero il Mito Teogonico, ma alcuni altri miti rimangono ancora nella memoria, come quello pelasgico, omerico e via dicendo…
Qua sotto troverai il ‘’Mito Olimpico Della Creazione’’

 All’inizio di tutte le cose, la Madre Terra emerse dal Caos e generò nel sonno suo figlio Urano. Dall’alto delle montagne Urano guardò la Dea con occhio amoroso e versò piogge feconde nelle sue pieghe segrete, ed essa generò l’erba, alberi e fiori, unitamente alle belve e agli uccelli. Quelle stesse piogge fecero poi scorrere i fiumi e colmarono d’acqua i bacini, e così si formarono laghi e mari.
I primi figli della Dea con aspetto quasi umano, furono i “giganti dalle cento braccia”: Briareo, Gige e Cotto. Poi apparvero i tre feroci Ciclopi monocoli, costruttori di mura e fabbri ferrai, che si stabilirono prima in Tracia e poi in Creta e Licia; Odisseoincontrò i loro figli in Sicilia. I loro nomi furono Bronte, Sterope ed Arge, e le loro ombre vagano nelle caverne del Vulcano Etna da quando Apollo li uccise per vendicare la morte di Asclepio.
I Libici tuttavia, sostengono che Garamante nacque prima dei giganti dalle cento braccia e che, quando balzò fuori dalla pianura, offrì alla Madre Terra un sacrificio di ghiande dolci.


Samuele Pollini

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