Il blog nasce dal desiderio di creare uno spazio.. una specie di diario di bordo, dove riportare e fissare suggestioni ed eventuali approfondimenti che emergeranno durante l'anno scolastico. L'insegnamento di ICR offre la possibilità di indagare all'interno di un ventaglio di tematiche molto ampio. Lo stesso termine religione (re-ligare), che significa integrare, unire, tenere insieme, definisce l'ampiezza e la multidimensionalità dell'argomento, e mi sono accorto che è davvero un peccato lasciar cadere le intuizioni, le domande, le inquietudini che i ragazzi si e mi pongono.

Parlare di religione significa parlare della storia dell'uomo, della sua relazione con Dio e indisgiungibilmente del suo rapporto con il mondo, quindi è un parlare, un dialogare che apre lo spazio e il tempo dei ragazzi all'aisthesis: alla sensibilità per la vita e per la sua bellezza.

Sono convinto che i nostri giovani non solo sono pronti, ma hanno bisogno di avvicinarsi al discorso teo-logico e antro-pologico con un linguaggio adatto, fresco, magari a volte non proprio appropriato e discutibile, ma che parli di loro e sappia a loro parlare..

Buona lettura !



domenica 16 novembre 2014

Il mito olimpico della Creazione

Fra le molte tradizioni che hanno conservato gli elementi principali del mito greco, un posto particolare spetta alla Teogonia in cui il poeta Esiodo, vissuto tra l’VIII e il IX secolo a.C, canta le origini dell’universo e le stirpi degli dèi.In principio è il Caos, realtà indefinita, oscura e primordiale, che non necessita di un creatore autonomo e preesistente. Da Caos emerge Gea (la terra), poi si producono gli attributi specifici del cosmo: Eros, impulso iniziale e forza generatrice; le tetre figure diErebo e Notte, manifestazioni del vuoto e del buio senza confini; Ponto (il mare) con cui Gea, la grande madre, genera mostri e figure semidivine legate ai cicli vitali, e da cui discenderà la stirpe degli umani. L’apparizione di Urano, il cielo stellato, introduce l’elemento maschile opposto a Gea, terra e madre.Dall’unione di Gea e Urano nascono le diverse forze attive dell’universo che rappresentano fenomeni atmosferici e vulcanici, acque, corpi celesti o addirittura concetti astratti come la giustizia. Via via che Gea gli partorisce figli, Urano li nasconde nella profondità della terra, dentro la madre stessa, finché Gea, esausta, incita alla rivolta la sua progenie. A capo di essa si pone prepotentemente Crono, che si impadronisce del potere e mutila il padre evirandolo: dal sangue del membro di Urano, fecondato dalla Terra, nascono i Giganti e le Erinni, mentre dal suo seme, schizzato in mare, si produce la spuma che genera Afrodite.Ma anche Crono, che ha sposato la sorella Rea, assume, nei confronti dei figli, lo stesso atteggiamento del padre: appena nati li divora e, come Urano, subisce la sconfitta per mano di uno di essi. Zeus, che è scampato alla sua ferocia, lo costringe a rivomitare i fratelli e da essi è riconosciuto capo supremo.  Finalmente, dopo una serie di lotte contro le “antiche” divinità, Zeus, i suoi fratelli e la sua progenie impongono l’ordine olimpico sull’universo.

Marrix Flavia

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